Caro Angelo, questo nostro sito è intimo, piccolo, volutamente poco pubblicizzato, senza pretese, vuole essere più che altro una fonte d'informazione per gli addetti ai lavori.
Allora mi sento di scriverti su queste pagine, in una News che fra pochi giorni passerà in archivio, sostituita dalla notizia di qualche trasferimento o altra più fredda comunicazione.
Ieri, 20 maggio 2007, hai disputato la tua ultima partita da professionista a conclusione di un ennesimo grande campionato, grande sia per il risultato straordinario ottenuto dalla Lazio, quanto per le tue prestazioni. Ti ho votato sabato nella TOP 11 del Corriere dello Sport non certo per affetto o piaggeria, ma razionalmente, oggettivamente, perchè anche in questa stagione sei risultato il più bravo e continuo, a mio modesto, ma sincero, parere. Inutile ripercorrere le tue vittorie, la tua carriera.
Oggi però penso a tante cose, al tempo che passa...
Ho adesso fra le mani un ricordo vivido, compilato con la mia calligrafia... Un contratto di prestito gratuito datato 13 luglio 1989 con le firme di Mascetti e Landri ed un importo di 265.000.000 lordi (parliamo di Lire ovvio e non credo sia il caso di avere troppa privacy...) per il tuo "sofferto" passaggio al Verona. Sofferto perchè avevamo dovuto insistere a lungo per convincerti ad accettare, eri frenato non certo dai soldi, quanto dall'età, dalla distanza, dalla voglia dei tuoi genitori di tenerti ancora vicino. Poi, alla fine, ti eri fidato del nostro consiglio, di mio padre in particolare, ed avevi confermato con un grande campionato da titolare tutto il bene che avevi già dimostrato nelle partite disputate con la Roma.
La carta è ingiallita, rovinata, il ricordo no. Tu avevi 19 anni, io non ancora 26...
E tante cose, fortunatamente il più delle volte belle e positive, sono successe da allora. Tanta vita è passata fra di noi, su di noi, con noi, vicino a noi. Ricordo le cene a Torino, come apprezzavo la tua progressiva crescita come uomo, vedevo la tua personalità farsi sempre più sicura senza perdere in umiltà o acquistare in arroganza, mi divertivano il tuo sense of humor ed i tuoi racconti extra calcio di quella campagna alla quale sei sempre stato così profondamente legato. Come minimizzavi simpaticamente i piccoli episodi un po' mitici che ti hanno sempre circondato, da persona schiva e taciturna quale sei. Ma l'orso al Circo lo hai battuto davvero ed il fatto che sia stato sconfitto con l'intelligenza e non con la forza, lo sappiamo in pochi, ed è ancora più importante...
Oppure l'emozione di vederti giocare... In un calcio che, da quando non sono più tifoso, non mi offre purtroppo più molte emozioni... Il piacere di sperare ti tirassero tante volte in porta, più volte possibile, perchè solo allora ed in quel modo mi sarei divertito, emozionato dalla sicurezza che trasmettevi fra i pali e stupito dalle parate che avresti sicuramente fatto.
Di te ho sempre apprezzato la solidità morale (merito non solo tuo, ma di chi ti ha educato, ti ha cresciuto come uomo ed anche, vedi Negrisolo, come atleta), la generosità, l'assoluta affidabilità, la schiettezza, l'umiltà, la bontà d’animo, l'ironia, l'ospitalità, la capacità a volte eccessiva di fare autocritica, la disponibilità. Spesso un po' cinico, ma sempre sorridente. Un po' testone ed impulsivo, certo. Ma anche pronto ad ammettere di avere sbagliato e ad ascoltare ed accettare consigli. Non ho mai sentito un tuo collega o qualcuno dell'ambiente parlare male di te e ti assicuro che non è cosa facile o normale. E non ti ho mai detto quanto mi abbia (e gli abbia) fatto piacere quando sei venuto anni fa a trovare mio padre all'ospedale dopo un'operazione sicuramente seria.
Un addio da un campo di calcio non deve necessariamente essere triste, ma commovente per me lo è, mi consolo che se finisce un grande calciatore, rimane integro e presente un grande uomo e, spero, un grande amico. Anche se certi giorni guardo la vita e la vedo passare e molti sogni cambiare, mutarsi, evolversi.
Ieri è stato così, probabile che mi sia commosso più io, che, più passa il tempo, più divento "romantico", di quanto ti sia commosso tu... Ma ho scritto fin troppo adesso, quello che voglio aggiungere è che mio padre ed io (per una volta in prima persona, come uomini e non come soci della IFA) ti ringraziamo per la fiducia, l'affetto, la cortesia, l'educazione, la riconoscenza, la professionalità (togliendo dal conto un pelino la tua alimentazione...) che ci hai regalato in questi venti anni.
Un abbraccio Angelo, non troppo forte che poi mi fai male, la serenità di tutta la tua famiglia ti terrà compagnia in un futuro che ti auguro pieno di soddisfazioni come il passato.
Spero, conoscendoti, queste parole non ti abbiano dato imbarazzo o fastidio: le meriti.
Jerry Maguire