rassegna stampA
NOVA SF* n. 24 del dicembre 1994
IL PASSATO È SEMPRE LO STESSO
"... Il secondo racconto ci porta una firma italiana, quella di Marcello Bonetto, che esordisce contemporaneamente con questa storia su NOVA SF* e con un'altra, splendida storia, Tracce, su Futuro Europa. Bonetto appare attento a una ricerca sullo stile, come molti suoi colleghi italiani, e a un'azzeccata ricerca ambientale. E' una bella storia, anche se il suo chiaro messaggio si articola attraverso eventi oscuri e decifrabili solo attraverso allusioni e simboli. E' anche questo un modo di proporre qualcosa di nuovo e originale, e Bonetto è uno scrittore da seguire con attenzione in futuro. ..."
pag. 86 - NOVA SF* n. 24 del dicembre 1994 - Perseo Libri Srl - Lire 25.000
I MIEI "PARTI"
Eran bei tempi, quando avevo tempo... e mi dilettavo a scrivere qualcosina.
I "parti" prodotti in quei lontani anni li ho sempre inviati alla Perseo, che per gli appassionati di Fantascienza (o "Science Fiction" secondo la più precisa dizione originale) era sempre stata un assoluto punto di riferimento. La Perseo Libri una volta si chiamava Libra (prima di un drammatico fallimento) ed era presente nell'editoria italiana fin dagli anni '60. La Libra iniziò vendendo solo per corrispondenza, poi si ampliò in edicola e soprattutto libreria per crollare repentinamente causa problemi legati ai distributori e (novella Fenice) risorgere appunto come Perseo, sempre diretta dal leggendario Ugo Malaguti e sempre con sede a Bologna.
Ma anche la Perseo aveva il palmares della Juventus, con le disponibilità finanziarie di una neopromossa società di Lega Pro...
La sua nuova "versione" è la Elara. Nel sito www.elaralibri.it vi sono comunque ulteriori dettagli, cataloghi, istruzioni e spiegazioni (è tornata comunque a vendere solamente per corrispondenza).
Taaaaaaaanti anni fa, comunque, fanciullo tremante, mandai alla Perseo un racconto che venne (quasi trionfalmente...) accettato e poi pubblicato nella rivista di maggior prestigio, la storica NOVA SF.
L'esordio è quindi AFRICA, racconto breve che ho scritto nel 1988, pubblicato su NOVA SF 24 del dicembre 1994. Diciamo di genere esotico/ecologico...
Ulteriore ed interessante link per sapere tutto ciò che è mai stato pubblicato in Italia nel settore è il seguente: www.fantascienza.com/catalogo oppure www.catalogovegetti.com/catalogo.
UN ACCENNO DI "AFRICA" (1988)
PROLOGO
A volte basta poco per morire.
Paul Woods era noto per il rigore, per la serietà che ostentava pubblicamente. Aveva sempre tentato accuratamente di occultare ogni difetto, ogni piccola debolezza che potesse essere sfruttata in modo vantaggioso dai suoi avversari politici.
A volte basta poco per distruggersi, per umiliarsi.
In una camera di una pensione di infima categoria, si preparò a lungo, con cura, prima di ingerire il tubetto di barbiturici.
La stampa, in particolare quella scandalistica, non potè ovviamente esimersi dal dare ampio risalto al ritrovamento del cadavere dell'onorevole. Il paladino del rigore e della moralità fu trovato seminudo, ma inequivocabilmente truccato e in discinti abiti femminili.
Nessuno riuscì a spiegare i motivi di quel gesto così clamoroso e tragicamente ridicolo.
Non lasciò niente di scritto, non parlò con nessuno prima di morire.
Andò tutto secondo i Suoi piani.
27 dicembre
I passeggeri scesero sul cemento arroventato dell'aeroporto di Mombasa. Erano le otto del mattino ma già il sole equatoriale si insinuava, con prepotenza, fra le nubi. Una lunga fila di eleganti formiche si dipanò dal charter verso l'aerostazione.
Il gran caldo sorprendeva e sfibrava i turisti che da poche ore avevano abbandonato l'inverno europeo. La stanchezza provocata dal viaggio si addizionava all'attesa snervante delle valigie e al disagio provocato dai vestiti sudati appiccicati al corpo, con un risultato sinergico, effetto comunque bilanciato dall'inebriante sensazione d'estate, di mare, di vacanza d'elite.
Fuori dall'aeroporto una decina di malridotti pulmini attendeva pazientemente in un piazzale dietro il quale ondeggiavano alcune palme, come in un immenso dèpliant pubblicitario.
Questi bus, di varie marche e dimensioni, erano striati con i colori mimetici delle giraffe e delle zebre, forse a suggerire ingenuamente la presenza di una natura ancora incontaminata o per evocare safari selvaggi e brividi da caccia grossa. Alcuni bambini chiedevano qualche scellino o T-shirt usate, attratti soprattutto da quelle più sgargianti. Dei taxisti offrivano i loro servigi con una cordialità tutta sorrisi, pronti a contrattare sul prezzo della corsa, col loro caratteristico intercalare di swahili, inglese e italiano.
...continua su NOVA SF* 24