rassegna stampA
GQ n. 49 dell'ottobre 2003
FENOMENO "ROOKIE" CON LA TESTA NEL PALLONE
"Nonostante i recenti successi delle nostre nazionali giovanili, sono pochissime le partite che i calciatori con meno di vent'anni riescono a disputare in serie A", spiega a GQ Marcello Bonetto, procuratore 40enne. A suo modo anche lui un rookie quando, nel 1996, fu "il primo italiano a sostenere l'esame per diventare Agente FIFA, ma ero già iscritto all'albo italiano da sei anni".
Da allora lavora a fianco del padre, Beppe, uno dei veterani del settore.
"Fino a una decina di anni fa si potevano seguire i ragazzi con calma, prima di decidere se puntare su di loro", continua Bonetto junior. "Mentre ora la concorrenza ha scatenato la caccia al giovane talento".
Ma quale età si firmano i primi contratti? "Esiste il cosidetto 'atto d'incarico' che dovrebbe regolamentare l'inizio del rapporto con l'agente - a titolo gratuito e per una durata massima di due anni -. Ma questo accordo perde di valore se entro quattro mesi non avviene l'esordio". ...non è proprio esatto, ma insomma più o meno... NdM
E' quindi la prima partita in serie A che determina l'inizio della trafila. "Ma sono rari i casi di quei giocatori sui quali scommettre fin da subito, come a noi accadde con Paolo Maldini".
...Sono decine, centinaia, i casi di giovani calciatori che da promesse si trasformano in delusioni, spesso prima ancora di diventare professionisti. "Purtroppo, anche a livello di settore giovanile, l'importanza del risultato può compromettere la preparazione tecnica e la crescita dei giocatori", riflette in proposito Bonetto. "Le pressioni possono condizionare l'espressione del talento".
pagg. 362, 364, 366, 368 da GQ n. 49 dell'ottobre 2003 di GUIDO BRUSCHI e MARCO MATHIEU - Edizioni Condè Nast - € 6,50